Da alcuni giorni sono in missione in Burkina Faso per visitare i progetti che CISV sta svolgendo nel Paese ed incontrare le persone, associazioni ed organizzazioni con cui collaboriamo. Insieme all’equipe CISV che lavora per questo progetto sono in un villaggio nel sud-ovest del Paese: le attività progrediscono e c’é molto da fare e quotidianamente le soddisfazioni si alternanno alle criticità e ai problemi che si incontrano.
La preoccupazione principale, per tutte le persone burkinabé che sono con noi o che incontriamo, é legata alla stagione delle piogge che stenta a decollare. Da metà giugno a fine ottobre é l’unico periodo dell’anno in cui l’acqua piovana bagna la terra, fa crescere i raccolti, alimenta la falda acquifera, riempie gli invasi che serviranno a irrigare gli orti e per abbeverare il bestiame fino alla prossima stagione. Ma fino ad oggi di pioggia ne é caduta ben poca e agli agricoltori si presenta lo spettro di non avere un buon raccolto: tradotto in altre parole l’incubo di avere riserve di cibo solo per pochi mesi e poi mangiare saltuariamente e poco. Brutta storia; per mia fortuna non ho vissuto situazioni simili né ho mai veramente patito la fame pero’ il solo pensiero crea disagio; figuriamoci quando il pensiero puo’ diventare realtà come già a questa gente é capitato due anni fa. Gli occhi di tutti scrutano il cielo e sulle poche nuvole che si vedono ricade la loro speranza.
E’ pomeriggio e, nonostante i timori, continuiamo a lavorare insieme e discutiamo per pianificare bene le attività. Proseguiamo quindi andando a visitare le varie zone d’intervento per vedere quanto é stato fatto e cio’ che ancora resta da fare, discutendo degli imprevisti che si sono verificati, di come sono stati risolti e di cosa e come si farà nelle prossime settimane. Sono intanto le 17,50 e fa caldo nonostante il sole stia cominciando a calare; tra poco più di mezz’ora sarà buio e per diverse persone, che non hanno toccato cibo né acqua per tutto il giorno, si avvicinano le 18,45, ora in cui potranno bere e mangiare: sono musulmani e questo per loro é il mese del « ramadan » ed é da prima dell’alba che non bevono e non mangiano. Per il cibo passi, si può resistere senza particolari problemi e anche noi oggi ci siamo adeguati; ma come possano resistere tutto il giorno senza bere con questo caldo non lo so. Saranno anche abituati ma hanno tutta la mia ammirazione: chapeau! Rientriamo al villaggio che é ormai buio. Ci salutiamo dandoci appuntamento all’indomani mattina.
Lontano, nell’oscurità più totale, dato che nel villaggio non arriva la corrente elettrica, si vedono lampi e si sente il brontolio dei tuoni. Un sorriso illumina i volti di tutti.
Michele Vaglio Iori – Desk CISV Burkina Faso