“Adesso sento finalmente un po’ di pace e di tranquillità”, è così che Juana1 risponde alla semplice ed enorme domanda “come ti senti in questo momento?”.
E forse il concetto di casa è proprio questo, un posto che ci regala pace e tranquillità e ce lo meritiamo tuttə. Juana è una donna con lo status di rifugiata politica ospitata in una delle strutture di accoglienza gestite da CISV; la sua storia si intreccia con quella delle tante persone che condividono la quotidianità con lei e con la Storia con la esse maiuscola, che a volte rischia di ridurre la splendida unicità umana a numeri e grandi definizioni.
E’ anche nei CAS2 e nei SAI3 che la crisi climatica, la guerra, la crisi economica, le persecuzioni etniche e politiche, acquistano un volto, vengono analizzate e gestite. Le ferite hanno bisogno di cura, i sogni un modo di essere realizzati e il futuro di strumenti.
Le case di accoglienza CISV di Torino e Settimo Torinese, sono popolate principalmente da donne, bambine e bambini ma anche da interi nuclei famigliari. Il sostegno abitativo, psicologico, medico, linguistico e burocratico che viene offerto è essenziale per poter costruire percorsi di autonomia lavorativa ed abitativa per chi attraversa questi spazi.
Le equipe di professionistə, persone in servizio civile e volontarie si occupano quotidianamente di accompagnare in questo senso le persone richiedenti protezione, “con la forte convinzione che ogni esistenza possa rinascere in prospettive nuove, coltivando relazioni umane rispettose e alimentando la concezione di diritti e doveri uguali per tuttə”, come racconta Roberta Beato, una delle persone responsabili di settore per CISV Solidarietà.
Le persone accolte provengono principalmente da Africa, America Latina, Russia, Ucraina, Georgia, Turchia e Palestina. Non è facile comunicare, abbattere pregiudizi e stereotipi, adeguarsi ad esigenze diverse e stili di vita diversi, eppure ci si riesce, con la competenza delle equipe di lavoro, con l’impegno delle persone accolte ma anche con la spontaneità. “Ci piace ascoltare insieme la musica e ballare, ognuna mette un pezzo del suo Paese e attraverso la musica ci divertiamo insieme e ci conosciamo”, racconta sempre Juana.
Le persone volontarie collaborano con l’insegnamento dell’italiano, le attività di socializzazione e di conoscenza del territorio e sostegno alla scolarizzazione delle bambine e dei bambini. Regalare tempo, sostegno e vicinanza non può che arricchire, lo scambio genera un’umanità più cosciente e più empatica.
Il settore accoglienza è pronto ad accogliere il sostegno di chiunque voglia contribuire con percorsi di volontariato, con una donazione o con la firma del 5×1000 a CISV. Moltiplicare i sogni, gli strumenti e gli orizzonti è alla portata di tuttə e serve a tantə!
1Nome di fantasia
2Centri di accoglienza straordinaria
3Sistema accoglienza integrazione