di Marta Buzzatti – Presidente CISV
In questa situazione di emergenza dettata dall’epidemia di Covid-19 non solo in Italia, ma in tutti i paesi del mondo in cui lavoriamo, stiamo testando la nostra resilienza.
Ci sono alcuni e alcune di noi che stanno lavorando ore e ore al giorno districandosi tra i decreti e le misure di protezione dei lavoratori e delle lavoratrici, altri che organizzano e gestiscono, altri che stanno fermi e determinati seduti al proprio pc con le cuffie in testa così tante ore da non sentire più le orecchie, altri che stanno già guardando oltre per cercare uno spiraglio, una proposta, un “poi” possibile; qualcuno svolge di più la funzione dell’ascoltare chi ha bisogno di parlare e di condividere, qualcuno para i colpi dell’emergenza più spicciola; c’è chi si butta sul tenere le relazioni interne ed esterne all’Associazione per mantenerne il tessuto, chi fa da collante con i nostri colleghi e colleghe nel mondo, chi è sempre all’erta sulle notizie e chi continua a pensare e spingere sui numeri e le scadenze tenendo duro sulla sostenibilità. Ci sono i soci, che sicuramente ci pensano, pur nella loro fragilità personale e quotidiana, e ai quali pensiamo anche noi, e c’è chi, Istituzioni e persone, nonostante tutto non ci abbandona e ci sostiene. Siamo un gruppo, siamo una Comunità.
L’identità di chi come noi ha scelto di vivere e lavorare nel no profit e che ha scelto, con “questo” no profit, il nostro, di essere molto spesso a contatto con la marginalità, l’indigenza, la fatica, la sofferenza, la mancanza di possibilità, la durezza della vita, le ingiustizie sociali ed economiche, i problemi enormi della società vicina e lontana. Oggi questa identità si pone davvero a confronto con un momento di grandissima criticità.
E può rivelarsi salvifica, per noi stessi, per ciascuno e ciascuna nel nostro privato, ma anche per l’Associazione e per la società. Perché siamo “più pronti” e ci scopriamo a esserlo, siamo preparati, siamo capaci di stare nel disagio, siamo capaci di affrontare i momenti duri, siamo avvezzi alla crisi, sappiamo già come si fa, sappiamo già che siamo riusciti a superare situazioni molto difficili o abbiamo visto che esistono persone che lo hanno fatto e continuano a farlo, e che ci possono essere d’ispirazione.
Ecco, questa può essere la nostra forza, che certamente ogni tanto verrà meno, ogni tanto avrà bisogno di essere ritrovata, ma c’è. E allora torno al punto precedente, quello del gruppo, il luogo dove ricaricare quella forza. Una delle nostre ancore di salvezza. “Stare ed esserci insieme” ci possa aiutare a resistere.