E’ la nostra festa, e per una volta, nonostante il nostro essere sabaudi, un momento di riflessione sulla nostra Comunità intorno a una tavola rotonda ci vuole, ci sta! Per raccogliere impressioni e considerazioni da persone che ci conoscono, istituzioni con cui hanno a che fare con noi. La sala è piena, non vola una mosca tanta è l’attenzione. Gli ospiti presenti, moderati dalla nostra Donata Columbro, si siedono sul palco, dietro di loro una grande slide “La storia siamo noi, questa spiga di grano 1961-2011”.
Interviene Davide Lampugnani, dell’Archivio della generatività: pochi mesi fa Cisv è stata inserita in questo archivio, e Lampugnani spiega il perché: “I parametri secondo cui una realtà può essere inserita nel nostro archivio sono le radici, i valori, i significati e le sfide. E Cisv risponde pienamente a questi criteri: valori di comunità, di servizio, senza aver paura del futuro rispondendo alla crisi giorno per giorno” . Evviva! Primo applauso di soddisfazione.
Al concetto di generatività si richiama anche Franco Garelli, sociologo dell’Università di Torino e vicino di casa da oltre 30 anni della Cisv. Anni in cui ha visto come sia possibile ritrovare la felicità in rapporti semplici ed essenziali, che sottolinea come essere un aspetto rivoluzionario nella società di oggi. Sottolinea come Cisv sia diventato un punto di riferimento per tanti, e come sia passato dal semplice volontariato al fare impresa, al costruire reti per dare struttura e capacità. Senza dimenticare la sua ricchezza nell’avere tra i “suoi” credenti e non, con in comune la ricerca della coerenza e dell’impegno, che va oltre le convinzioni religiose. Chiude con una sfida: “Come trasformare la grande disponibilità all’azione altruistica in un impegno nella politica? – lancia Garelli – Per produrre valori nei luoghi istituzionali”. Che sfida!
Continua a salire le emozione, anche con l’intervento di Suor Giuliana Galli, vice presidente della Compagnia di San Paolo. Inserisce nella Torino dei santi sociali l’esperienza di nascita della Cisv, con le cinque ragazze, che si rimboccano le maniche e iniziano con l’aiutare gli immigrati dal Sud Italia. Migranti e povertà. Ora sono altri migranti, ma il binomio è lo stesso. E ricorda il lavoro nel Sud del mondo, la presenza delle donne – che hanno la capacità di nutrire la vita – e la capacità che Cisv ha di fare rete, che lei stessa ha visto in una sua recente missione in Senegal. “Chi sono gli ambasciatori veri dell’Italia?” si chiede. Cita Rossella, Sara, Simona, che lei ha incontrato proprio in Senegal, “le persone vere che intessono rapporti con i paesi del Sud”. Grazie suor Giuliana, secondo applauso di soddisfazione.
Anche Pierluigi Dovis, direttore della Caritas, richiama alla nostra città, Torino, alla sua vulnerabilità. “Oggi come 50anni fa – sottolinea – c’è bisogno di creare spazi di speranza che si concretizzi attraverso gesti concreti di “fraternità”, intesa come la responsabilità della propria crescita e del bene comune. Un antidoto alla vulnerabilità che nasce dall’individualismo” E che l’esperienza di Cisv dimostra, oggi come allora.
Luca Jahier, ex presidente Cisv e oggi presidente del Gruppo III del Comitato Economico e Sociale Europeo, che nella fraternità di Reaglie ha vissuto ben 10 anni, individua tre elementi a suo avviso significativi di Cisv [Il Cisv? La Cisv? ognuno ha un suo articolo! Anche in questo è bella la diversità delle interpretazioni al nostro interno!!]. Dicevamo, tre elementi siginficativi di Cisv: la scelta preferenziale per i poveri, la sua dimensione di fede, e il fatto che siano presenti diverse generazioni che rimangono intrecciate e in comunicazione, in comunione, che non è così scontato. Richiama il problema della crisi attuale e del rischio futuro per gli aiuti allo sviluppo. E riprende l’enciclica Caritas in Veritate, sintetizzabile in “il ricevere precede il fare […] tutto è vocazione”, sottolineando quanto quello di fraternità possa essere un principio per ripensare le regole dell’economia, e parlare così di economia del dono. e chiude invitando a “Ricominciare a studiare”, perché il mondo delle ong è in generale un po’ vecchio, Cisv deve saper stare al passo coi tempi come ha sempre fatto.
Le parole chiave che ci portiamo a casa: SPERANZA, RESPONSABILITA’ UGUAGLIANZA E FRATERNITA’. Insomma, tanti complimenti, e tanti rilanci verso nuove sfide. Ce la faremo? Beh, sicuramente ci proveremo!