Nel 2009 a Nebaj nel Dipartimento del Quiché, CISV inizia a lavorare con la Red de Mujeres Ixiles, un’associazione di 360 donne maya ixil che lottano da anni per uscire dalla loro condizione di vittime di dicriminazioni e abusi, per poter vivere una vita senza paura e libera dalla violenza.
In quanto donne, indigene e povere combattono, lavorano e si impegnano per essere riconosciute come soggetti di diritto e per poter condurre una vita normale, di donne, di lavoratrici, di madri e di persone.
Dove non c’era nulla, oggi c’è una casa di accoglienza, la Defensoria de la Mujer Ixil, che non solo è concretamente un luogo fisico dove le donne e le ragazze vittime di violenza sono accolte e svolgono delle attività economiche, ma anche uno spazio in cui si ritrovano insieme per condividere tempo ed esperienze e dove possono accedere ad alcuni servizi di base quali l’ascolto, il supporto psicologico e l’accompagnamento legale.
Ma soprattutto oggi la Red ha acquisito maggiori strumenti per essere un’organizzazione di riferimento per le donne e le ragazze del territorio in tema di difesa e appropriazione dei propri diritti, nell’ambito dei percorsi possibili contro la violenza di genere.
Più consapevolezza, più forza, più partecipazione, più risorse economiche stanno portando maggior incidenza nelle azioni svolte dalla Red e maggior riconoscimento delle donne a tutti i livelli, sociale e politico soprattutto. CISV continua ad accompagnare l’associazione nel proseguire il cammino di libertà delle donne nella società rurale guatemalteca, che si sta impegnando nella co-costruzione di una trasformazione sociale che includa anche gli uomini, e nella presa di coscienza dei diritti dei popoli indigeni attraverso l’educazione delle nuove generazioni.
I progetti sono stati cofinanziati da UE, AICS, Tavola valdese, CEI e donatori privati.
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