RITRATTI BURKINABE’

Il giornalista bergamasco Alessio Malvone è stato di recente in Burkina Faso per realizzare alcuni servizi sulla società civile e conoscere le attività CISV.

Idrissa, la mia guida diventata amico

Idrissa è un giovane di circa trent’anni e vive a Ouagadougou. Era in prima linea durante la rivolta del 2014 contro la modifica costituzionale che voleva il presidente Blaise Compaoré per restare ancora al potere: «Il nostro esempio è Thomas Sankara che è stato il presidente dal 1984 al 1987. Il suo spirito rivoluzionario continua a vivere in tutti i burkinabé, è lui che ci ha trasmesso la fierezza di appartenere al nostro popolo», mi dice il giovane, che è stato la mia guida-amico durante tutta la permanenza in Burkina Faso.

Idrissa ha un canale youtube che si chiama “Fasomixtv” con circa 10.180 iscritti: «Ho deciso di aprire questo canale per dare visibilità agli artisti burkinabè. Sono molti infatti i cantanti che mi chiedono di caricare i video delle loro canzoni e io lo faccio con piacere», afferma entusiasta.

Purtroppo, però, avere un lavoro fisso in Burkina Faso è molto difficile e Idrissa non riesce a trovare un impiego nel campo dell’informatica, che è sempre stata la sua più grande passione: «La maggior parte di noi giovani in Burkina Faso vive di lavori saltuari cercando di portare alla famiglia un po’ di denaro giorno per giorno», mi confida sconsolato. «Io faccio molti piccoli lavoretti nel mio quartiere, Karpala: so fare l’elettricista ma anche altri lavori manuali. Mi do da fare per far sopravvivere tutta la mia famiglia». Nonostante ciò non si rassegna, e spera che un giorno il suo canale youtube possa diventare il trampolino di lancio per una carriera redditizia, magari grazie alla collaborazione con qualche artista occidentale.

Kevinson, l’artista che si è fatto da solo

Tchemba Lali Ferkandin è un giovane di 33 anni di origini togolesi che vive in Burkina Faso, a Ouagadougou, dal 2007. Il ragazzo fa l’arrangiatore e ha uno studio nel quartiere di Karpala, dove è molto popolare ed è conosciuto da tutti con il nome d’arte “Kevinson”. Quando vado nel suo quartiere per incontrarlo, rimango stupito dalla tecnologia innovativa presente all’interno del suo piccolo studio di registrazione: «Ho iniziato da zero con pochissimi strumenti molto rudimentali e il mio studio non era neanche adatto a registrare le canzoni in maniera professionale», mi dice Kevinson. «Con il tempo mi sono fatto conoscere da alcuni artisti che hanno apprezzato il mio lavoro, così ho iniziato a guadagnare qualcosa e ad avere collaborazioni anche in Mali e Costa D’Avorio. Ora mi piacerebbe riuscire a lavorare anche con artisti occidentali per avere più visibilità a livello internazionale».

Guardando gli strumenti tecnologici di ultima generazione che utilizza per svolgere al meglio il suo lavoro, ma soprattutto osservando la passione e l’impegno che mette nel suo mestiere, mi accorgo che se fosse nato in Europa o in un Paese più fortunato economicamente probabilmente avrebbe avuto la possibilità di farsi un nome anche a livello internazionale. In ogni caso, il sorriso e la speranza non lo abbandonano e mentre ci salutiamo mi dice: «Io sono fortunato rispetto a molto altri giovani che vivono a Ouagadougou, con il mio lavoro riesco a guadagnare un po’ di soldi, quindi non mi lamento ma vado avanti cercando sempre di migliorare».

Tassere, l’insegnante impegnato nel sociale

Tassere Ouedraogo ha 33 anni e fa l’insegnante. Oltre a questa attività è molto impegnato nel sociale e nel 2007 ha fondato l’associazione AJER/FS per aiutare i bambini di strada di Ouagadougou: «Purtroppo sono moltissimi i ragazzi dei villaggi che fin dalla giovane età abbandonano le proprie famiglie e scappano in città. Nella maggior parte dei casi vivono di espedienti e non trovano neanche un tetto per dormire», mi dice il giovane insegnante. «Il nostro lavoro è cercare di coinvolgerli in attività sociali e culturali per far loro abbandonare la vita di strada ed evitare che si imbattano in cattive frequentazioni», continua Tassere, “solitamente organizziamo attività teatrali, partite di calcio, corsi di danza… Nell’ultimo anno, insieme a Betran e Marius, due collaboratori dell’associazione, abbiamo anche aperto uno studio di registrazione per coinvolgere i bambini nell’attività radiofonica».

Le idee di Tassere e dei suoi collaboratori sono molte ma purtroppo per realizzarle concretamente entra in gioco il limite finanziario: «Ci teniamo a ringraziare l’Associazione Internazionale CISV per il sostegno finanziario che ci ha fornito negli ultimi anni, grazie a loro siamo riusciti a realizzare molti progetti che non avremmo potuto concretizzare da soli».

Effettivamente il CISV è molto attivo sul territorio burkinabè, soprattutto dal punto di vista della cooperazione agricola: sicurezza alimentare, lotta alla desertificazione, sistemazione dei terreni, attività di microfinanza per l’agricoltura, opere idriche per l’irrigazione dei campi, diffusione di punti d’acqua potabile e pratiche di igiene sono le attività principali in Burkina Faso.

A Ouagadougou ho avuto la possibilità di parlare con qualche cooperante CISV e la maggior parte svolge la propria attività con serietà e impegno: «Abbiamo collaborato con entusiasmo con l’AJER/FS e siamo soddisfatti di essere riusciti a portare avanti anche un progetto sociale insieme ai cittadini burkinabè», mi ha sottolineato Roberta Magnani di CISV.

Questa collaborazione dimostra che il lavoro della cooperazione internazionale insieme ai cittadini del posto che conoscono meglio le realtà locali può far nascere progetti interessanti: in questo caso, aiutare i bambini di strada permette di migliorare la vita di quelli che saranno i rappresentanti della società burkinabè nel futuro.

Alessio Malvone