Di Basidou Kinda (*)
Il Niger occupa il 103° posto su 175 nella classifica mondiale dei Paesi più corrotti. Lo rivela il Rapporto 2014 di Transparency International. Di seguito le dichiarazioni rilasciate al giornale L’Evénément da Bagnan Aissata Fall, presidentessa dell’Associazione nigeriana per la lotta contro la corruzione (sezione di Transparency International). “Oggi in Niger la corruzione dilaga in tutti i settori come una cancrena, malgrado i provvedimenti presi a livello istituzionale per far retrocedere il fenomeno. Questa è divenuta una pratica quotidiana nel Paese: il problema è che molti casi di corruzione non vengono sanzionati in nessun modo, e gli autori rimangono puntualmente impuniti. Mai nessuno è stato perseguito per motivi di corruzione e costretto a renderne conto. Per quanto riguarda il 2014, abbiamo saputo di recente che il vecchio sindaco di Maradi (la terza città del Niger, ndr) è stato interrogato per alcuni fatti di corruzione. Può essere forse un primo passo, ma ovviamente è ancora troppo poco. L’unica vera arma sarebbe garantire l’applicazione rigorosa della legge: perché le norme ci sono, il nostro Paese ha ratificato delle convenzioni internazionali sulla corruzione. Da quel momento si sarebbero dovute introdurre precise sanzioni, in grado di dissuadere i malintenzionati.
La nostra Associazione ha un centro dove le persone possono sporgere denuncia segnalando casi di corruzione. Inoltre ci sono stati molti episodi segnalati attraverso i giornali. Eppure non succede mai che gli autori delle malversazioni siano messi sotto inchiesta. Noi agiamo su segnalazione, ci basiamo su casi comprovati che le persone vengono a denunciare; allora istruiamo dei dossier e presentiamo tutto il materiale raccolto alla Giustizia. Anche quando ci sono casi segnalati dalla stampa, andiamo a verificare, sempre con l’obiettivo di far perseguire i responsabili. Finché non abbiamo elementi concreti non facciamo mai dichiarazioni ufficiali. Ma quando abbiamo le prove, se necessario scriviamo anche al Presidente della Repubblica o al Primo Ministro. Oppure, se c’è un ministro particolarmente interessato al problema, ci rivolgiamo a lui per attirare la sua attenzione e spingerlo ad adottare le necessarie misure d’intervento.
Purtroppo non abbiamo cifre precise precedenti al 2014 per fare una comparazione sull’incidenza globale della corruzione in Niger e sui costi che essa comporta. Non si sono mai fatti studi precisi a riguardo, si sono soltanto pubblicate delle graduatorie non ufficiali, ricavate da molteplici fonti. Adesso ci sono diverse istituzioni che svolgono ricerche, ma solo quando se ne conosceranno i risultati si potrà valutare con esattezza l’indice di corruzione. Da quando esiste la nostra Associazione, sono ormai 13 anni, abbiamo effettuato diversi studi per valutare in quale ambito la corruzione è più diffusa. All’epoca avevamo scelto, per iniziare, tre ambiti fra i più importanti: educazione, sanità e giustizia. Ma per quanto riguarda i servizi propriamente detti, i dati recenti confermano che i settori più corrotti sono quelli della polizia, della dogana e della giustizia”.
APPROFONDIMENTI
Anche il Burkina Faso tra i Paesi più corrotti Il Burkina Faso è classificato come l’85° Paese più corrotto al mondo, secondo il rapporto 2014 sull’indice di percezione della corruzione pubblicato nel dicembre 2014 da Transparency International. Il Burkina viene dopo Capo Verde, Ghana, Senegal e Benin per quanto riguarda i Paesi dell’Africa dell’Ovest. Un punteggio che lo colloca tra i “Paesi con un problema grave di corruzione”. La situazione è migliorata rispetto all’anno precedente, visto che nel 2013 risultava 83°; ma rimane nella “zona rossa”. Secondo Transparency International questo “cattivo punteggio” è il risultato di più fattori: “la corruzione generalizzata, la mancanza di punizione per quanti vi incorrono, e l’atteggiamento delle istituzioni pubbliche che non si curano di rispondere ai bisogni dei cittadini”.
(*) L’Evénément