Anche nei villaggi del Ferlo è tempo di consultazioni
Attivo

di Filippo Acasto, volontario in Servizio Civile a Louga

Mi trovo nel Senegal settentrionale, nel Ferlo, crocevia di pastori transumanti da e per la Mauritania. Nello stesso momento, a Roma, sono iniziate le consultazioni del Presidente della Repubblica per sondare la possibilità di una nuova maggioranza in parlamento. Le notizie che riesco a reperire sono scarse; siamo lontani dai centri urbani e qui la connessione internet è pressoché inesistente. Forse domani saprò qualcosa in più, per ora mi godo un posto in prima fila per quelle che oggi posso considerare come le “consultazioni” locali.

Nessun Presidente della Repubblica, né il Quirinale, ma il tutto si sviluppa presso un forage [pozzo] per l’estrazione dell’acqua, l’abitazione del capo villaggio con delegazioni di pastori, agricoltori e ausiliari veterinari della zona.

L’occasione dell’incontro è in effetti una vera consultazione tra membri della comunità, per decidere come sarà formato il comitato di gestione del centro servizi di Ganinà, costruito durante l’estate con l’appoggio del progetto pastorale PARSA. Incontri come questo sono stati organizzati anche per le altre infrastrutture finanziate dal progetto del CISV in Senegal: due parchi per la vaccinazione del bestiame e un altro centro servizi.

Operatori verifica

Le varie delegazioni, riunite oggi al “colle” (in effetti, la casa del capo villaggio spicca un po’ di più rispetto alle altre), sono chiamate a decidere come sarà gestito il centro servizi, chi avrà la responsabilità dei vari locali e quale dovrà essere il contributo della comunità. Per facilitare le discussioni il progetto si avvale di due animatori autoctoni, buoni conoscitori del territorio e formati per svolgere la sensibilizzazione sui comitati di gestione.

Tra i tanti pastori presenti, molti sono rientrati da poco dalla transumanza nel sud del Paese, dove la pioggia e quindi i pascoli sono presenti ormai da alcuni mesi. Qui al nord la stagione delle piogge è più corta e il verde sui campi appare solo verso la fine di agosto.

La comunità di Ganinà, così come le altre, fa molto affidamento sul nuovo centro servizi: oltre a una piccola farmacia veterinaria e una boutique [piccolo chiosco] per generi alimentari, è previsto un deposito, che sarà fornito di un fondo per l’acquisto e lo stoccaggio del mangime per il bestiame. Disporre di un magazzino nel villaggio permette ai pastori di approvvigionarsi senza rischi per il benessere del bestiame, e di attirare altri allevatori e mandrie di passaggio, garantendo un beneficio per le strutture commerciali limitrofe.

Il capo villaggio apre la seduta e tutti i pastori Peul ascoltano attenti i moniti di chi è considerato come il più saggio. Le strutture costruite con l’aiuto del progetto PARSA apparterranno a tutta la comunità e contribuiranno a svilupparne il tessuto economico e sociale. Tra i presenti qualcuno ricorda le esperienze passate, dove la gestione di strutture simili non sempre ha portato gli effetti desiderati. Oggi la comunità si dice pronta a imparare dai propri errori, assicurando alle nuove strutture la giusta sostenibilità per gli anni a venire.

Il Ferlo di oggi, mi spiega un allevatore, non è più come nel passato: “Ogni anno preghiamo perché arrivi la pioggia e la sopravvivenza del bestiame non è più scontata come una volta”. È per questo motivo che il magazzino e lo stoccaggio del mangime assumono un’importanza indispensabile per le comunità della zona.

Nel frattempo la discussione si anima, la lingua è naturalmente il Pulaar e io mi avvalgo della traduzione di uno dei due animatori. Qualche pastore mi guarda sorridendo, consapevole del fatto che io non stia capendo granché.

Le esperienze passate hanno insegnato che la comunità dovrebbe essere maggiormente coinvolta nelle attività della struttura, affinché essa diventi davvero un patrimonio di tutti. Perciò si propone che ogni membro del villaggio contribuisca alla struttura con una piccola somma, che costituirà un fondo per la manutenzione del centro. In cambio, ai contribuenti sarà fornita una “carta” che darà diritto ad alcuni vantaggi, ad esempio la precedenza sull’acquisto di alcuni generi di prima necessità.

Il denaro, si sa, necessita di una gestione fidata e puntuale, per cui si decide che la figura più adatta per il ruolo di tesoriere dovrà essere di genere femminile. Per gli altri ruoli, invece, chiunque sappia leggere e scrivere potrà essere un papabile, candidato al bureau di gestione.

Terminata la consultazione, i delegati lasciano il “colle” per tornare alle proprie mansioni. Stabilite le cariche, il funzionamento e tutte le regole cui il nuovo centro servizi dovrà sottostare, il capo villaggio informa che nelle prossime settimane sarà convocata un’assemblea generale: la comunità riunita sarà chiamata a votare ed eleggere i responsabili del comitato di gestione.

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