Mamme, operatori sanitari e volontari, in Mali sono quasi in 500 con CISV a combattere la malnutrizione infantile

Staff CISV a Bamako

Staff CISV sul campo

«Il CISV è presente nel Circolo di Douentza da 30 anni. Dopo il colpo di stato del 2012 l’area è diventata molto insicura e tante Ong hanno deciso di spostarsi. Noi abbiamo fatto la scelta di restare accanto ai nostri partner, per continuare a dare supporto a una popolazione doppiamente ferita: dalla guerra e dal livello di povertà in aumento». Così racconta Sara Fischetti, responsabile dei progetti CISV in Mali, con una lunga esperienza sul campo nell’Africa dell’Ovest. «Rimanere in questo contesto di instabilità ha significato cambiare il nostro modo di fare cooperazione – continua Sara – Se prima del colpo di stato il nostro lavoro era dare inizio a percorsi di sviluppo tradizionali in agricoltura e allevamento, oggi portiamo avanti progetti sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione che chiamiamo ‘di resilienza’, più vicini all’emergenza, per rispondere a bisogni primari e immediati. Inoltre, puntiamo molto sul personale locale, che ha tante competenze e sta facendo un ottimo lavoro nel portare avanti operativamente tutte le attività nei villaggi del Circolo di Douentza. Mentre per noi cooperanti italiani non è possibile spostarsi da Bamako, la capitale, per ragioni di sicurezza, i maliani possono continuare a presidiare il territorio e a portare avanti le attività».

Il progetto in cui CISV è attualmente coinvolto, realizzato con il sostegno finanziario dell’AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (“Lotta alla malnutrizione per le popolazioni vulnerabili del Cercle di Douentza” – AID 11006) e in partenariato con LVIA, si pone l’obiettivo di garantire e mantenere cure sanitarie pubbliche e comunitarie di qualità per far fronte alle problematiche legate alla malnutrizione infantile.

«Il Mali è un Paese in cui la malnutrizione è la seconda causa di morte nei bambini di età inferiore ai cinque anni – spiega Sara – Nel Circolo di Douentza, inoltre, il 7% dell’intera popolazione è considerata vulnerabile. Una situazione che richiede attività di cura e di prevenzione costanti. Tuttavia, a causa della guerra, gli ambulatori e i centri nutrizionali sono stati letteralmente abbandonati dal personale medico sanitario».

Ed è qui che interviene CISV, con un progetto che guarda soprattutto alle mamme, ai bambini e alle donne incinte e che si sviluppa su due assi di azione: l’appoggio diretto ai 10 ambulatori attivi nel Circolo (chiamati in gergo tecnico CSCOM – Centri di Salute Comunitari), con formazioni rivolte al personale e la fornitura di materiale medico, e le campagne di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione su temi come l’igiene, l’alimentazione, la malaria, la salute materno-infantile.

Un fitto programma di attività che vede il coinvolgimento di tantissime persone, donne e uomini, professionisti o volontari, che quotidianamente incontrano mamme e bambini a rischio: parliamo di circa 150 addetti tra personale medico-tecnico (dottori, infermieri, ostetriche, levatrici…) e animatori comunitari, e più di 450 volontari e volontarie.

Tra questi ultimi, un ruolo chiave è svolto da 52 GSAN (Gruppi di Sostegno alle Attività di Nutrizione). Si tratta di gruppi composti, ciascuno, da una decina di volontari e volontarie scelti dagli abitanti all’interno del loro stesso villaggio (con cui condividono quindi la lingua e l’etnia), che hanno il compito di sensibilizzare la propria comunità sulle buone pratiche nutrizionali, ma anche di igiene e di prevenzione medica, per stimolare un cambiamento degli stili di vita. Fiducia, confidenzialità, rispetto ed empatia, sincerità, mutuo aiuto: questa è la carta dei valori dei GSAN.

Oggi si contano 104 volontari e volontarie che offrono colloqui e visite a domicilio, soprattutto alle mamme incinte e alle mamme di bambini piccoli, e animano incontri di gruppo, organizzando per esempio veri e propri corsi di cucina. La provenienza è variegata: possono esserci madri con esperienza di maternità esemplari, nonne e nonni, anziani e giovanissimi, saggi del villaggio, guaritori tradizionali, altri volontari impegnati in attività legate alla salute e nutrizione, griot, educatori, membri del comitato di igiene… Ciò che li accomuna tutti è di essere persone che godono di una certa autorevolezza nel villaggio e la motivazione a volersi mobilitare in maniera volontaria nel e per la propria comunità.

Il coinvolgimento di così tante persone, con attitudini e competenze diverse, rappresenta un punto di forza del progetto e porta con sé la garanzia che il progetto consegua dei risultati durevoli, pratiche e attività che possano davvero essere acquisite e portate avanti anche una volta che il progetto sia concluso. Per CISV sviluppo significa proprio questo, lavorare il più possibile in un’ottica di autonomia, certamente “accompagnata” laddove necessario, ma il più possibile foriera di percorsi indipendenti.


Vuoi saperne di più su questo progetto? Approfondisci qui e segui il piccolo Mobido su Facebook con l’hashtag #inMaliConMobido.

Vuoi contribuire anche tu alla lotta contro la malnutrizione nel Circolo di Douentza?

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Il progetto “Lotta alla malnutrizione per le popolazioni vulnerabili del Cercle di Douentza (AID11006)” è realizzato con il sostegno di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo