BURUNDI: BANDE ARMATE SEMINANO IL PANICO

Novembre 2014. A sette mesi dalle elezioni generali nel Paese, bande di uomini armati con i machete seminano il terrore tra la popolazione riuscendo sempre a sfuggire all’arresto. Ciò alimenta ogni sorta di ipotesi sulla loro identità e favorisce il serpeggiare di una grande diffidenza nei confronti delle forze dell’ordine.

L’ultimo attacco si è verificato nella capitale durante la notte tra venerdì 7 e sabato 8 novembre. La banda di “uomini dai lunghi mantelli armati di machete”, come sono soprannominati qui, ha colpito ancora una volta, poche ore prima di un incontro fissato tra il vice presidente burundese Prosper Bazombanza e il corpo diplomatico, indetto allo scopo di dimostrare che il governo ha sotto controllo la sicurezza nel Paese. L’attacco ha avuto luogo nel quartiere di Musaga, soli 3 chilometri a sud del centro di Bujumbura. I banditi hanno ferito due persone a colpi di machete e saccheggiato diverse case prima di sparire tra la vegetazione, restando del tutto indisturbati – ancora una volta – da parte delle forze dell’ordine.

L’episodio aggiunge una nuova pagina nel libro nero dei crimini commessi da queste bande, che terrorizzano la popolazione burundese ormai da diversi mesi, non solo nella capitale ma anche in molti comuni dell’ovest e del centro del Paese.

Da chi sono formati questi gruppi? Sono tutti collegati tra loro? Perché sfuggono completamente al controllo della polizia? Il potere burundese minimizza la loro importanza dichiarando che non si tratta se non di “semplici banditi” e accusa alcune emittenti private di attizzare il fuoco diffondendo ogni sorta di diceria infondata. Ma questo non sembra convincere la gente e la psicosi dilaga. Al punto che, adesso, in alcuni quartieri di Bujumbura le persone si sono auto-tassate per ingaggiare guardie private in grado di proteggerle.

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