di Emanuela Fazio,
Volontaria in servizio civile con CISV.
Circa un mese fa atterravo in Guatemala, sullo schermo dell’aereo scorrevano immagini che mostravano questa terra: distese verdi, antiche piramidi immerse nella foresta, persone sorridenti nei loro coloratissimi vestiti tradizionali. Il video finisce, scendo dall’aereo e comincio a capire meglio che il Guatemala non è esattemente questo. La capitale è caotica, la netta separazione tra ricchi e poveri è evidente, asientamentos da un lato e residence recintati con il filo spinato dall’altro. Traffico, negozi e fastfood americani ovunque. Dopo 6 h di Panamericana e strade tortuose eccoci tra le montagne di Nebaj, quella che sarà la nostra casa per un anno. Qui la netta divisione tra la gente è meno evidente, ma non lo sono le ingiustizie che la popolazione maya ha subito e continua a subire sulla pelle, sulla terra che da sempre abita. Le descriminazioni maggiori sono contro le donne, donne con le quali lavoro e condivido il mio tempo all’interno della Defensoria de Mujeres Ixhiles. Per questa ragione poter partecipare all’organizzazione della giornata contro la violenza sulle donne in questo luogo mi sembra un privilegio e mai prima d’ora ho sentito così forte lo spirito di questa ricorrenza, come questo 25 di Novembre.
La data del 25 Novembre fu scelta per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne in ricordo del brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal nella Repubblica Domenicana. Le tre ”Mariposas” impegnarono la loro vita lottando per i diritti delle donne durante il durissimo regime dittatoriale di Rafael Leonidas Trujillo. Oggi sono il simbolo della lotta femminile contro soprusi e violenze, fuori e dentro le mura domestiche, come lo sono le donne della Red de Mujeres Ixiles, punto di riferimento per tutte le donne maya della regione del Quiché, in Guatemala, con cui CISV lavora.
Il centro di Nebaj, dove si trova la Defensoria de la Mujer Ixil, (casa di sostegno psicologico e legale gratuito per donne che subiscono o hanno subito atti di violenza) si è trasformato per la ricorrenza del 25 in luogo di condivisone, carico di energia positiva e potente, grazie all’opera della Red e delle altre organizzazioni attive sul territorio. Nel “Parque Central” le donne di Nebaj e di tutte le alcaldie (municipi) vicine si sono riunite per far sentire la loro voce e ribadire il loro NO alla violenza. Molti anche gli uomini presenti che hanno deciso di sostenere amiche, sorelle, compagne.
Dopo una suggestiva cerimonia maya di apertura sono intervenuti eminenti personaggi della comunità parlando dei differenti tipi di violenza e dell’importanza di rompere il silenzio. In questo incontro si sono ricordate sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state o sono ancora oggetto. Si è parlato di pianificazione familiare e della salute della donna, tema fondamentale in una realtà dove un quarto delle madri sono adolescenti e dove la donna è considerata “difettosa” se decide di non diventare madre. A questi interventi si sono susseguiti momenti di svago e divertimento, un’opera teatrale e un pranzo comunitario. Come operatrici in servizio civile qui, conoscendo meglio questa realtà, il migliore augurio che possiamo fare è che in ogni parte del mondo, ogni giorno sia la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.