Sono le due di notte, la finestra del bagno sbatte con violenza contro il muro, svegliandomi di soprassalto. Il vento è talmente forte da piegare le palme in giardino, la pioggia cade battente sul tetto provocando un rumore violento. È il primo monsone da quando sono qui, in questo periodo dovrebbe cominciare la stagione delle piogge, rispetto agli anni passati è un po’ in ritardo e questo provoca una certa preoccupazione. Questo periodo segna il momento per la semina dei cereali, raccolto fondamentale per la sicurezza alimentare del Paese.
L’esperienza che sto vivendo qui in Niger grazie a CISV mi sta arricchendo tanto, sia da un punto di vista umano che professionale. In questi mesi sto imparando il complesso ma stimolante lavoro del cooperante!!
Sono anni che penso di voler fare questa professione, mi ha sempre affascinato l’idea di lavorare nello sviluppo, viaggiare, conoscere nuove persone, nuove culture… ed oggi è realtà.
È una professione che mette di fronte a vari ostacoli, in questo caso il clima, la limitazione negli spostamenti e le malattie, come il palud (malaria). Ho scoperto sulla mia pelle che qui prendere la malaria è comune come da noi prendere un raffreddore. Quando ho scoperto di essere positivo ammetto che ero spaventato ma dopo soli tre giorni di riposo e un po’ di Coartem (medicinale a base di artemisia) ero come nuovo. La malaria è una malattia che colpisce davvero tantissime persone in questa area geografica, molte però non hanno accesso ai medicinali necessari. Io sono privilegiato a potermi curare.
Insomma, la professione del cooperante, che definirei più come uno stile di vita, presenta varie difficoltà ma può regalare tante soddisfazioni, lo sto vedendo con i miei occhi.
In questi mesi le mie attività si sono divise su due progetti a cui lavora il CISV.
Il primo è “Femmes en action” (Donne in azione), che aveva come obiettivo quello di migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale delle popolazioni vulnerabili a Tillabéri e Say. È stato molto interessante lavorare in questo processo perché è un progetto di emergenza, con una durata di nove mesi e azioni ben mirate. Ho avuto anche la fortuna di partecipare alla cerimonia di chiusura tenutasi il 30 maggio, un momento di scambio importante tra tutti i partner per riflettere sugli obiettivi raggiunti. In questa occasione ho avuto l’opportunità di imparare alcune cose riguardo la parte gestionale di un progetto e soprattutto cosa implicano le attività per la sua chiusura.
L’altro progetto a cui sto collaborando è “Obiettivo lavoro“, innovazione di filiere agro-pastorali e microimprese per aumentare l’occupazione giovanile in Niger.
In questo progetto sto svolgendo anche delle attività di campo, visitando alcune delle microimprese lanciate dal progetto, avendo così la possibilità di conoscere direttamente gli imprenditori. Inoltre, sto avendo la possibilità di andare sui terreni delle cooperative e di interagire anche con i produttori, i rappresentanti delle cooperative e delle federazioni. Questo sicuramente mi aiuta a capire di più le dinamiche di produzione agricola.
In queste ultime settimane grazie al supporto e i consigli di Filippo, Capoprogetto e Rappresentante Paese CISV in Niger, ho avviato le attività di ricerca per la tesi. Dopo varie riflessioni e anche grazie alle giornate passate sul campo, l’argomento della ricerca è ricaduto sulle organizzazioni contadine. Questo tema è centrale nei progetti di sviluppo, CISV da sempre accompagna e sostiene le organizzazioni contadine nei processi in cui è coinvolto. Riccardo Capocchini agronomo tropicalista e Federico Perotti, ingegnere idraulico, entrambi con anni di esperienza nel CISV ed in altre organizzazioni, insieme ad altri esperti del settore hanno scritto un libro “Con i piedi per terra” (me lo porto dietro come una piccola bibbia da quando sono qui per apprendere meglio il complesso sistema delle organizzazioni contadine), in cui affrontano il tema riportando alcuni esempi di cooperazione di CISV in Senegal e Burkina.
Le organizzazioni contadine sono delle organizzazioni della società civile (gruppi, associazioni, unioni, federazioni, ong, cooperative) caratterizzate da una visione associativa che operano in ambito rurale. Nascono dalla necessità di dar voce ai produttori, di adattarsi ai cambiamenti climatici, sociali ed economici. Le organizzazioni contadine specie in questi contesti sono fondamentali per lottare per la garanzia alla sicurezza alimentare e al rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo.
La ricerca della tesi si basa proprio su un’analisi dei movimenti contadini e delle organizzazioni contadine al giorno d’oggi, per comprendere meglio i risultati raggiunti e le future sfide che queste realtà devono affrontare. Capire come e se queste oggi possono rappresentare lo strumento migliore per la resilienza dei sistemi alimentari in questi contesti.
Grazie all’equipe di CISV e soprattutto a Filippo con i suoi consigli e contatti, questo lavoro sta prendendo forma. In queste settimane accompagnato da Issa, responsabile comunicazione CISV in Niger e da Maman, il driver, sto avendo la possibilità di girare per le varie cooperative incontrando produttori, commercianti, intermediari, rappresentanti cooperative e agronomi. Questo lavoro è possibile grazie ad Issa, con cui sto lavorando a stretto contatto e che mi sta aiutando tutti i giorni nelle interviste e nell’organizzazione degli incontri, senza lui sarebbe molto difficile, soprattutto perché i produttori molto spesso non parlano francese ma Djerma, lingua autoctona molto diffusa nel Niger occidentale.
Solitamente il luogo di incontro è un albero da frutto, così da sfruttare la sua ombra o tra le parcelle di una cooperativa, poiché già alle prime ore del mattino il sole è alto e il caldo intenso. Discutiamo sulle varie tematiche che riguardano i processi produttivi, dalla semina, alla raccolta fino alla vendita. Grazie a questi incontri sto entrando sempre di più nel vivo di questa realtà, apprendendo le principali difficoltà, incertezze ed aspettative che hanno i produttori e le persone che ruotano intorno al sistema alimentare.
Ogni giorno sto scoprendo sempre più cose e migliorando con il francese, questo mi sta rendendo un po’ più protagonista e non solo spettatore e mi sta dando la possibilità di creare dei legami e scambi anche con le persone locali che incontro.
Il bello di questa esperienza è proprio questo, gli incontri, lo scambio con le persone, ovunque mi giri c’è sempre qualcosa che mi affascina e mi incuriosisce, è difficile qui avere una realtà e immagini monotone, penso sia proprio questo il bello dell’Africa per me.
Ciao a tutti!
Alla prossima
Diste
“Con i piedi per terra. Lavorare con le organizzazioni contadine nei progetti di cooperazione allo sviluppo“, il libro di Federico Perotti e Riccardo Capocchini citato da Enrico, è ancora disponibile per l’acquisto. Per approfondire e ordinarne una copia, cliccate su: https://cisvto.org/pubblicazioni/con-i-piedi-per-terra/