di Sara Fischetti
Ritrovarsi a scrivere e raccontare la mia missione in Niger non è semplice, dopo i fatti recenti che hanno colpito i vicini Mali e Burkina Faso: domande, dubbi, paure e perplessità si accavallano nella mente e pongono interrogativi a cui non è facile rispondere.
Il Niger è un paese simile per cultura e religione ai Paesi vicini. CISV ha realizzato, con un progetto della durata di 4 anni, la riabilitazione di 20 pompe d’acqua e la costruzione di 2 acquedotti portando l’acqua potabile in villaggi che non ne avevano accesso; inoltre è migliorato il livello di igiene nei villaggi grazie alla formazione e alla costruzione di latrine sia a livello familiare sia nelle scuole e nei centri di sanità. Nelle scuole le classi sono state attrezzate di materiali per lavarsi le mani, i bambini sono stati istruiti sull’importanza di lavarsi prima di andare alla mensa e hanno ora accesso alle latrine.
Non è stato semplice realizzare queste azioni, da qualche tempo anche il Niger è un Paese “a rischio” a causa della sua fragile stabilità politica, della vicinanza con la Nigeria e della progressiva radicalizzazione di un certo Islam. In questo contesto fare cooperazione è diventato più complicato: bisogna muoversi con attenzione, rispettare alcune norme di sicurezza, in alcune zone gli europei non possono andare e anche il personale locale deve fare molta attenzione. In alcuni momenti di difficoltà viene naturale domandarsi quale sia il senso della nostra presenza e come possiamo ancora “fare cooperazione”.
Poi, andando nei villaggi e parlando con la popolazione, in particolare con le donne, percepisci l’importanza di queste azioni: “abbiamo imparato come conservare l’acqua perché non si sporchi e come accudire meglio i bambini”; “da quando c’è la pompa dobbiamo fare meno chilometri per prendere l’acqua, ma soprattutto non beviamo più l’acqua del pozzo e i nostri bambini si ammalano di meno”.
Anche l’infermiere del centro di sanità è d’accordo: “da quando c’è la pompa, i casi di diarrea sono diminuiti”. Il pozzo serve anche per dare da bere agli animali, è fondamentale per i pastori che arrivano con le loro greggi dal nord e si fermano per una sosta nella loro transumanza verso sud.
Allora alcuni dubbi spariscono e capisci che, proprio in questo momento, è importante mantenere una presenza e continuare a lavorare, forse più di prima ha senso il nostro “fare cooperazione” anche se è diventato più complicato. Ora come non mai è importante mantenere aperta una porta di dialogo.