In Senegal con Paolo: Ferlo, il paradiso terrestre che rischia la desertificazione
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L’ultimo capitolo del diario di viaggio di Paolo Martella, socio CISV, alla scoperta dei progetti in Senegal

10 luglio 2023


Il Ferlo è la grande area silvo-pastorale del nord del Senegal. Oggi attraversiamo questa regione da Ndioum a Linguére: dovremo percorrere circa 150 km su piste di laterite e terra prima di ritrovare la strada asfaltata N3 per Louga. C’è una certa differenza tra i due tipi di piste, come mi aveva spiegato Cissè. 

La pista in laterite è coperta di pietrame e quindi è più resistente quando inizia la stagione delle piogge, tuttavia è anche meno confortevole sia per i viaggiatori che per i veicoli in quanto il pietrame frequentemente contiene sassolini aguzzi che possono forare gli pneumatici. E in effetti lo abbiamo sperimentato presto poiché sulla strada per Namarel buchiamo dopo poche decine di km e siamo costretti ad una sosta per sostituire la ruota.  Il paesaggio qui è affascinante ma molto arido: sulla terra ocra si stendono tappetini puntati di verde, la pioggia di due giorni fa ha fatto germogliare ciuffetti d’erba.

Mamadou Cissè ci fa notare con tristezza la presenza di una pianta del deserto che fino a qualche tempo fa era quasi assente, un segno tangibile del cambiamento climatico in atto. Mentre scendiamo verso sud, i tappetini verdi diventano sempre più marcati e l’ambiente appare meno ostile; il deserto con le sue tempeste di sabbia, che periodicamente insidiano il terreno fertile, è più distante. Qui più a sud, in certi momenti, si ha la sensazione di essere in un paradiso terrestre con capre, montoni, zebù, cavalli e asini che pascolano indisturbati.  E’ come la savana, immagino sulla scorta dei documentari visti in televisione, ma senza animali feroci.  Anche la quantità di alberi cresce in proporzione mentre ci spostiamo. 

Attraversiamo villaggi tradizionali con le classiche capanne circolari sormontate dal tetto conico di paglia. Sono bellissimi, niente a che vedere con le cittadine allungate sulla statale N2 viste nei giorni scorsi. A Bombodè troviamo un magazzino di mangimi per animali costruito durante un progetto CISV di tanti anni fa. Almeno dall’esterno sembra perfettamente in ordine e funzionante. 

Namarel, il villaggio nel cuore della riserva silvo-pastorale dei sei pozzi

Viaggiamo ancora un po’ sulla pista di terra e arriviamo a Namarel.  Siamo nel cuore del Ferlo e precisamente all’interno della riserva silvo-pastorale dei “sei pozzi”. CISV ha sostenuto i pastori di questo territorio per molto tempo. Sara Fischetti, responsabile CISV del Senegal, letteralmente innamorata di Namarel, come ho potuto verificare sentendola prima della partenza, favorì la nascita della prima latteria nella zona.

La latteria di oggi produce quasi 16.000 litri all’anno (dati del 2022) ed è dotata di un piccolo mezzo refrigerato, simile ad un’apecar, per il trasporto ai villaggi vicini. Sotto una tettoia incontriamo Aliou San Baba, responsabile, per il Senegal, della rete transnazionale di pastori e transumanti RBM (Reseau Billittal Maroobe). Ci porta a visitare la farmacia veterinaria e gli spazi della cooperativa. È molto sostenuto il traffico di pastori che arrivano in moto per comprare vaccini e medicinali.

In particolare Mamadou ci aveva spiegato durante il tragitto che proprio in questa stagione, quando iniziano le prime piogge, molti animali muoiono di clostridiosiin quanto la prima erbetta non è ancora ben radicata.  Succede quindi che gli erbivori ingeriscanoanche quantitativi di terra che contengono spore molto tossiche. Notiamo infatti per terra un bugiardino ed è proprio di un vaccino contro la clostridiosi. 

A pranzo faccio un’esperienza particolarissima, quella di mangiare all’africana senza stoviglie né posate, le cuoche hanno cucinato il montone con uno squisito sughetto alle cipolle. Intingere tutti insieme il pane nell’unica grande ciotola crea inevitabilmente una intimità speciale e anche qualche timore di carattere sanitario che,per fortuna, risulterà poi del tutto infondato. Aliou ci parla del problema dell’integralismo che la sua Rete deve affrontare in alcuni Paesi confinanti col Senegal: in molte aree gli stati nazionali non hanno più il controllo del territorio e gli integralisti dettano legge. 

Durante il colloquio sottolinea l’importanza di una organizzazione sovranazionale come la sua. I problemi infatti sono comuni a molti territori a prescindere dal Paese di appartenenza, le soluzioni devono quindi essere concertate tra le comunità, per evitare conflitti, utilizzare consapevolmente le risorse naturali, accedere con maggior successo alle linee di credito. Ripartiamo per il nostro viaggio puntando a sud ovest. 

La soddisfazione di vedere in piena attività tante iniziative sostenute da CISV nel passato

Facciamo una piccola sosta a Labgar per trovare un gommista e ripristinare la ruota di scorta.  Anche questa è una esperienza unica, il negozio ha un cavallo parcheggiato e io, scherzosamente,ipotizzo che sia a disposizione di automobilisti non più in grado di recuperare l’uso del proprio mezzo.  Scopro che, al di là delle differenze e dei potenti mezzi tecnologici dei nostri negozi, il metodo per scoprire i fori negli pneumatici non cambia con le latitudini: anche qui si gonfia e si versa dell’acqua per vedere dove escono le bolle.  

C’è ancora una piccola concessione del sempre disponibile Ahmed per una photo opportunity con Baobab e dopo molti chilometri di pista raggiungiamo Linguére dove visitiamo un centro come quello di Hamarel gestito dalla cooperativa FBAJ.  Ci sono la farmacia veterinaria e la latteria più un sito di formazione e un deposito per conservare il mangime del bestiame. Alla farmacia ringraziano CISV di cuore per tutto il supporto dato per far nascere tante iniziative insieme a Fondazioni 4 Africa, un progetto di qualche anno fa sostenuto dalla Fondazione Cariplo e dalla Compagnia di San Paolo. 

Nell’attività della latteria che ci spiegano è evidente la capitalizzazione di tante esperienze e iniziative di cooperazione internazionale patrocinate nel tempo da Paesi e ONG diverse. A Dhara il vecchio progetto di Fondazioni 4 Africa, grazie anche ai valori aggiunti di altre cooperazioni internazionali, è cresciuto fino a raggiungere una dimensione di impresa. Qui opera la cooperativa ADID. Come nelle altre tappe c’è una latteria di villaggio. Ci parlano delle tante iniziative successive alla cooperazione con Fondazioni 4 Africa e CISV. In questo caso l’attività sembra già orientata ad una produzione di media scala; sicuramente gioca il fatto di essere in un crocevia tra la direttrice Louga – Matam sullaN3 e la direzione di Touba. Da qualche tempo si sono dotati di un camioncino per la distribuzione del latte fino a Touba e Linguere. Parlano di una app che permette ai pastori di conoscere il livello di stock dei mangimi nei vari depositi per dirigersi a quello più vicino dove possono trovare la quantità del mangime di loro interesse e hanno anche una radio con cui comunicare informazioni di servizio. 

E’ tardi e ci aspetta ancora un bel po’ di strada.  Si torna a Louga con la bella convinzione che una cooperazione fatta bene, rispondendo ai bisogni delle persone, creando alleanze tra gli attori più autorevoli presenti sul territorio, favorendo l’utilizzo di strumenti idonei per una gestione ordinata e lungimirante, può veramente cambiare lo stato delle cose e migliorare le condizioni di vita concrete.La percezione della gratitudine per CISV è sempre palpabile anche quando non espressa esplicitamente.  Questo è un messaggio importante per me che credo sia giusto e importante condividere con tutti i soci, le socie, gli amici e le amiche della nostra Comunità. A quanti, anche solo per un momento, si è presentato il dubbio che i progetti sostenuti dalla nostra Associazione possano essere diventati un mero insieme di attività tecniche senz’anima, utili più per giustificare la nostra presenza al mondo con i relativi costi di struttura che non per incidere sulle vite delle persone in carne e ossa, voglio dire che non c’è nulla di più sbagliato di questa paura e che, venendo sul posto, lo si vede chiaramente.  

Il grande progresso del Senegal negli ultimi anni e la speranza che questo Paese riesca, nel prossimo futuro, ad abbandonare la fascia dei più poveri al mondo è sicuramente in gran parte da ascrivere a questa popolazione pacifica e desiderosa di un nuovo futuro ma non sonopiccoli i meriti delle tante cooperazioni come quella di CISV, capaci di unire risorse, suscitare iniziative, diffondere competenze e, in una parola, lavorare per un autentico progresso comunitario.

Sostenere i nostri progetti in Senegal è a portata di click, puoi donare su: https://cisvto.org/dona-ora/ approfondire le tematiche e i processi di cui ci occupiamo e conoscere  protagonistə del cambiamento!

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