BRASILE: il successo dei progetti è rendere autonome le comunità
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di Angelica Tomassini, già Servizio Civile CISV

Questa settimana l’équipe del progetto Pescadoras e Pescadores Artesanais: Construindo o Bem Viver ha cominciato il processo di monitoraggio dei risultati, il cosiddetto ROM (Results Oriented Monitoring) con l’accompagnamento del valutatore esterno Vincent Bracklaire. Quest’ultimo è stato scelto dall’Unione Europea che finanzia il progetto, realizzato dalla Caritas Diocesana di Crateús in collaborazione con CISV e con il Conselho Pastoral dos Pescadores – CPP.

In questi ultimi tre anni hanno preso parte alle attività 832 pescatori e pescatrici artigianali di acqua dolce, che vivono in comunità rurali nei territori del Sertão de Crateús e del Sertão de Inhamus, nel Ceará, regione del nord est brasiliano colpita da una delle peggiori siccità degli ultimi 50 anni.

Prima dell’arrivo del progetto, i pescatori e le pescatrici artigianali erano una categoria invisibile agli occhi della società: impossibilitati a far valere i propri diritti, per mancanza di informazione, e totalmente esclusi dagli spazi di rappresentanza politica e dalle attività delle associazioni locali.

Il progetto ha costruito un’identità sociale e culturale per la pesca artigianale, le persone ora sono consapevoli di fare parte della società sertaneja e pretendono un riconoscimento politico, sociale ed economico da parte delle istituzioni politiche locali, regionali e governative.

Per poter affermare che un progetto di cooperazione internazionale ha avuto impatti positivi per le popolazioni, oltre a raggiungere gli obiettivi specifici prefissati, esso deve anche garantire – nel lungo periodo – la produzione di benefici senza fonti di finanziamento esterne, ovvero consentire la sostenibilità delle azioni svolte in questi quattro anni, anche quando l’UE non fornirà più aiuti economici.

Tenendo conto che il progetto ha raggiunto l’ultimo anno di attuazione, è importantissimo che le comunità locali siano preparate a essere indipendenti, per proseguire nella mobilitazione politico-sociale necessaria a migliorare le loro condizioni di vita e per far sì che i diritti di lavoratori e lavoratrici vengano rispettati.

Nei prossimi giorni, Vincent si riunirà virtualmente (a causa della pandemia) con i rappresentanti delle organizzazioni che hanno dato vita al progetto, con i coordinatori e gli agenti Caritas, con i membri di CISV e del CPP, con i rappresentanti dei gruppi, associazioni e sindacati di pescatori e pescatrici.

Al termine delle riunioni, il valutatore esterno e Maria Cristina Araujo, gestrice del progetto per la delegazione europea in Brasile, forniranno raccomandazioni e linee guida perché i piccoli e grandi traguardi raggiunti in questi anni non si concludano con la chiusura del progetto, che avverrà nell’agosto 2021.

Ora più che mai dobbiamo pensare al futuro per far sì che la categoria dei pescatori e pescatrici non venga mai più resa invisibile, e per impedire che l´arte ancestrale della pesca artigianale sia buttata nel dimenticatoio.

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