Il microcredito, volano per i piccoli imprenditori
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di Agnese Ferrara, volontaria Servizio Civile in Senegal
 

In Senegal CISV è impegnato a promuovere sinergie tra le organizzazioni comunitarie contadine e le istituzioni di microfinanza, con l’obiettivo di migliorare l’accesso e la qualità dei servizi e dei prodotti finanziari per le piccole imprese rurali a vocazione sociale.

Anche nel progetto PAISIM il micro-credito, inteso come strumento per lo sviluppo delle popolazioni più povere (in particolare coloro che sono esclusi dai circuiti economici e finanziari dominanti), risponde a un importante bisogno: l’accesso al credito e l’inclusione finanziaria per le microimprese rurali.

Queste infatti necessitano di accedere al micro-credito per poter effettuare investimenti, come la costruzione di un pozzo piuttosto che l’installazione di pompe solari, o per motivi legati alla produzione, per esempio chi si occupa di allevamento ha bisogno di acquistare capi di bestiame, chi è impegnato nell’agricoltura necessita invece di semi e fertilizzanti.

Sebbene le microimprese siano gli attori principali del settore agricolo, sono caratterizzate da una vulnerabilità strutturale che influenza la loro sostenibilità economica e finanziaria.

Il primo problema per l’accesso ai finanziamenti è lo stato delle microimprese, che spesso non sono formalizzate, e ciò implica una debole governance e un’evidente difficoltà nell’organizzazione.

A questo si aggiunge un fattore culturale: molti hanno paura di chiedere prestiti in banca per via dell’impegno che tale decisione comporterà: occorre pagare una cauzione, servono garanzie e bisognerà rimborsare.

Spesso inoltre i microimprenditori ereditano le terre dai genitori, si tratta di terreni appartenenti alla famiglia per cui non vi sono documenti che ne attestino la proprietà individuale; la banca però richiede specifici documenti.

Tale difficoltà è ancora più forte per le numerose microimprese gestite dalle donne, che vivono forti diseguaglianze nell’accesso alla terra (la terra su cui coltivano appartiene spesso alla famiglia del marito).

Un altro aspetto è legato in Senegal alla religione musulmana, la quale impedisce di dare un prestito chiedendo gli interessi: prestare denaro a qualcuno vuol dire aiutarlo e l’aiuto dev’essere disinteressato; ci sono quindi alcuni microimprenditori contrari alla logica del prestito con interessi.

L’analfabetismo, la pesantezza burocratica delle procedure e la necessità di effettuare numerosi spostamenti sono altri fattori che disincentivano l’accesso al credito da parte dei microimprenditori.

Alla diffidenza delle microimprese rurali nei confronti del sistema bancario si accompagna la diffidenza di quest’ultimo (compresi gli istituti di microfinanza) nei confronti delle prime.

Il progetto PAISIM si inserisce in questo contesto per cui prevede, tra l’altro, di elaborare un sistema di rating per l’accesso al credito delle microimprese rurali con valore sociale e ambientale, e l’avvio di un fondo di investimento.

In questo CISV si avvale dell’esperienza di Etimos Foundation – una fondazione che agisce in diversi Paesi per promuovere sviluppo, offrire opportunità e distribuire in modo più equo risorse e ricchezza – e di Pamecas (Union des Mutuelles du Partenariat pour la Mobilisation de l’Épargne et du Crédit Au Sénégal).

Riccardo Carlotti, consulente di Etimos Foundation esperto in microfinanza, spiega che il sistema di rating, essendo un sistema di valutazione, identifica i criteri secondo i quali è possibile valutare una micro impresa su diversi aspetti, in questo caso deve prendere in considerazione le performance finanziarie e l’impatto sociale.

La complessità del sistema di rating risiede nell’identificare gli indicatori che permettono di poter valutare un’impresa.

Tale strumento servirà all’impresa per capire i propri punti di forza e di debolezza e agli istituti di microfinanza per conoscere la solvibilità dell’impresa.

Inoltre consentirà agli investitori sociali di identificare le imprese in cui sono interessati a investire.

Grazie al fondo di investimento, il micro-credito concesso permette di partecipare allo sviluppo delle imprese sostenute attraverso un percorso di coaching, formalizzazione, formazione e messa in rete.

Per l’erogazione di tale credito, CISV ed Etimos Foundation il fondo prestando a tasso zero la somma di denaro stabilita a Pamecas, che apre i dossier di richiesta di credito delle microimprese, valuta la loro capacità di far fronte agli impegni finanziari assunti e, in caso positivo, concede il prestito con un tasso di interesse ridotto.

Se l’istituto di microfinanza accetta di concedere il credito, non essendoci ingerenze da parte del progetto, vuol dire che l’impresa è davvero meritevole.

Benché il progetto PAISIM sia riuscito a negoziare condizioni favorevoli, restano alcune difficoltà legate soprattutto alla diffidenza dell’istituto di microfinanza nei confronti delle microimprese e alla pesantezza burocratica.

Non mancano tuttavia le storie di successo! Ad esempio nella regione di Louga: Talla Diène grazie al micro-credito ha avuto la possibilità di aumentare la profondità del suo pozzo e di acquistare nuove sementi; Botor Diop invece ha potuto acquistare nuovi montoni e il mangime per il suo bestiame.

La strada per ridurre la diffidenza tra gli istituti di microfinanza e le microimprese agricole è forse ancora lunga, ma con il progetto PAISIM si ha l’opportunità di educare al credito i microimprenditori e allo stesso tempo, mediante il servizio di intermediazione, rassicurare l’istituto di microfinanza informandolo dell’accompagnamento dato alle microimprese

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