di Viviana Brun
“Cooperazione” è stata la parola chiave dell’ultima settimana di febbraio; non solo perché questo termine è parte del titolo ufficiale – Settimana Scolastica della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo – con cui il MIUR, in collaborazione con il MAECI, ha definito le giornate tra il 22 e il 28 febbraio 2016, ma soprattutto per il clima che si è respirato nelle scuole, tra gli insegnanti, tra le ONG e le associazioni che partecipano al progetto “Un solo mondo un solo futuro“.
CISV si è impegnato in prima linea in una sfida che inizialmente sembrava impossibile: coinvolgere 500 istituti scolastici in 15 regioni italiane e coordinare una cordata di 20 ONG, per lavorare tutti insieme alla settimana più bella e coinvolgente dell’anno.
Il lavoro è stato tanto, ma è stato ampiamente ripagato dalla professionalità con cui le diverse ONG si sono attivate nelle scuole, dall’impegno degli animatori, dalla passione degli insegnanti e dalla curiosità e dall’entusiasmo dei ragazzi e delle ragazze. Tutti insieme siamo riusciti nella magia: trasformare “Un solo mondo un solo futuro” da un progetto scritto e approvato a un’esperienza formativa che rimarrà nelle vite e nelle menti di tanti studenti.
È stato emozionante vedere come negli stessi giorni, in centinaia di scuole in Italia venisse dedicato un po’ di tempo, non a insegnare nozioni, bensì a rispondere alle domande, a incontrare le realtà del territorio, a stimolare la riflessione, il talento, la creatività, il senso critico dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze perché possano diventare cittadini attivi, consapevoli dei propri diritti e doveri, coscienti delle sfide e delle opportunità del nostro mondo, oggi e nel prossimo futuro.
Laboratori, spettacoli teatrali, occasioni d’incontro con migranti e rifugiati, flash mob, marionette, installazioni artistiche, musica, danza, poesia, sport, ma anche orti, cene solidali, attività di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare, incontri con cooperanti, scrittori, attori e mediatori culturali… sono state centinaia le iniziative realizzate dalle scuole. Il blog e la pagina Facebook del progetto sono state la “casa 2.0” che ha ospitato i racconti delle varie attività. La mattina del 22 febbraio hanno iniziato ad arrivare i primi post, poi le pubblicazioni si sono fatte sempre più frequenti e il blog si è trasformato in un resoconto in diretta delle attività in corso nelle diverse regioni. Foto, video, articoli e messaggi su Facebook hanno comunicato la portata e il senso di questo bel progetto di educazione alla cittadinanza mondiale.
Si è respirato un clima di mobilitazione e di impegno, di solidarietà e cooperazione, un assaggio di quella società utopica che tutti noi vorremmo regalare alle generazioni future.